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Ashtanga Yoga

Il metodo dell'Ashtanga Yoga nasce circa 5000 anni fa, e viene trasmesso attraverso un lignaggio ininterrotto di maestri (chiamato parampara).

E' però solo con Sri T. Krishnamacharya che questa pratica assume le connotazioni dinamiche che l'hanno resa famosa tra milioni di praticanti in tutto il mondo.

A partire dai primi del '900, nel palazzo del Maharaja di Mysore, Sri T. Krishnamacharya sviluppa e trasmette il suo metodo, in cui il movimento nasce e termina all'interno del respiro, alternando asana statici e transizioni dinamiche. Ai giorni nostri, il lignaggio continua con l'attuale Paramaguru R. Sharath Jois. 

L'Ashtanga yoga è un sistema che poggia le sue fondamenta nel rapporto tra respiro e movimento. Gli asana (posture) hanno diversi gradi di difficoltà e apportano benefici sia all'apparato muscolo-scheletrico che, più in profondità, a livello cardiovascolare, respiratorio, digestivo e mentale.  

Il metodo si compone di diverse sequenze, denominate "Serie". Tra queste, le più praticate sono tre. La prima serie è detta anche Yoga Chikitsa (Yoga Terapia), il focus è sul riallineamento di muscoli, ossa e articolazioni. La seconda serie, o intermedia, è nota come Nadi Shodhana (Purificaizone dei canali nervosi). La terza e quarta serie o Sthira Bhaga (Advanced A & B) si concentrano sull'aggraziato sviluppo della forza attraverso posture e transizioni via via più impegnative. 

La pratica viene trasmessa attraverso due tipologie di lezione: la classe Mysore, dove ogni praticante esegue la sequenza al proprio ritmo, e a cui l'insegnante consegna progressivamente nuovi asana. Questa lezione ha quindi una durata variabile, dai 45 minuti di un principiante, a circa due ore per un praticante avanzato. La classe guidata (led class) presenta invece le sequenze con il tradizionale conteggio in Sanscrito. Per partecipare a queste lezioni è necessario avere confidenza almeno con parte della Prima Serie. Più che il conseguimento degli asana e delle transizioni, ciò che conta nell' Ashtanga Yoga è la relazione tra respiro e movimento, un rapporto che, oltre a sviluppare concentrazione, forza, flessibilità e resistenza, consente una profonda connessione interiore, rendendo la pratica una vera e propria meditazione in movimento. 
 

IL RESPIRO

Durante la pratica, viene mantenuta una respirazione particolare, detta "free breathing" (una derivazione della tecnica di Pranayama Ujjayi). Si inspira ed espira attraverso il naso, con un coinvolgimento della muscolatura interna della gola. Questo metodo consente di regolare e controllare il nostro sistema nervoso, e di praticare con sempre maggiore leggerezza. 
 

TRISTANA

Tristana è un termine sanscrito che indica i tre focus della pratica: Asana (posture), tra cui figura anche il controllo della muscolatura profonda o Bandha, Respiro e Drishti (direzione dello sguardo). 

L'Ashtanga Yoga si basa sugli insegnamenti di Patanjali contenuti nei suoi Yoga Sutra. Ashtanga significa infatti "otto rami": 

  1. Yama (i codici etici): ahimsa (non violenza), satya (sincerità), asteya (onestà), brahmacharya (moderazione), aparigraha (distacco).

  2. Niyama (osservanze):sauca (o purezza), santosha (serenità), tapah (disciplina), svadhyaya (studio del sé), ishvara-pranidhana (abbandono al divino).

  3. Asana (posture)

  4. Pranayama (il controllo del respiro)

  5. Pratyahara (il ritiro dai sensi)

  6. Dharana (concentrazione)

  7. Dhyana (meditazione)

  8. Samadhi (unione del meditante con l'oggetto della meditazione, o con il divino)

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