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Ashtanga Yoga: uno stile di vita?

  • Immagine del redattore: Francesca d'Errico
    Francesca d'Errico
  • 9 mar 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

L'Ashtanga Yoga è solo una pratica fisica, o un vero e proprio stile di vita?

I praticanti di lungo corso conoscono già la risposta, ma per chi si avvicina a questa pratica, dopo qualche mese sul tappetino, la domanda sorge spontanea.

Questa pratica prevede che, per sei giorni su sette, preferibilmente al mattino presto, ci si metta sul tappetino affrontando asana e transizioni che, con il tempo, si fanno via via più impegnativi. Come ben sanno tutte le persone fisicamente attive, affrontare un impegno di questo tipo influenza in modo sensibile il nostro rapporto con il cibo e con il sonno. Provate a "fare serata", magari in ambienti fumosi, bevendo qualche bicchiere o mangiando una pizza più tardi del solito, e vi accorgerete immediatamente come un piccolo stravizio abbia un notevole impatto sulla fluidità dei vostri movimenti!

Ma non è solamente ciò che mangiamo o l'ora in cui decidiamo di addormentarci ad avere un peso sulla pratica. Una forte emozione, uno stress lavorativo, una discussione... tutto ciò che appartiene alla nostra sfera affettiva o relazionale in senso più largo impatta il nostro sistema nervoso e, conseguentemente, il modo in cui respiriamo, la nostra capacità di concentrazione, la rigidità di muscoli e articolazioni.

L'essere umano è una creatura complessa, in completa simbiosi con ciò che lo circonda: la nostra realtà interiore e l'ambiente con cui interagiamo influenzano ogni aspetto della nostra vita, compresa la nostra pratica.

Anzi, la pratica diventa la cartina tornasole del momento che stiamo vivendo, e non è infrequente che sia proprio dopo una sessione deludente o faticosa che il praticante inizi a chiedersi cosa ci sia che non va nella sua vita. Perché se è vero che l'Ashtanga Yoga può tirare fuori il meglio di noi, aiutarci a sconfiggere le nostre paure, è altrettanto vero che la pratica riveli inesorabilmente quali aspetti della nostra vita non funzionino più, portandoci a scegliere nuove strade. Un lavoro che ci rende perennemente stressati, rapporti personali che ci fanno soffrire, abitudini alimentari sbagliate, tutto viene passato al setaccio da una pratica quotidiana in cui risulta evidente come corpo e mente siano profondamente connessi e si influenzino vicendevolmente.

E spesso è proprio la pratica a spingerci verso nuovi percorsi di vita, e a sostenerci nell'intraprendere nuove sfide.

In questi momenti, il praticante inizia ad interessarsi agli aspetti più spirituali (o filosofici) della pratica. E scopre così che seguirne i codici etici (Yama e Niyama) è imprescindibile per ottenere appieno i benefici che lo Yoga promette.

Ecco che diventa quindi automatico, nel quotidiano, sperimentare un rapporto più sano con il cibo, rivolgere una maggiore cura al nostro corpo, imparare a controllare le emozioni, dedicare più attenzione al rapporto con l'altro, con la natura, con l'ambiente professionale in cui ci muoviamo.

L'Ashtanga Yoga, da semplice pratica fisica, diventa in modo quasi spontaneo uno stile di vita che ci migliora sotto ogni aspetto.

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