Omaggio a Nancy Gilgoff
- Francesca d'Errico
- 24 mar 2024
- Tempo di lettura: 5 min

Il 22 marzo 2024, poco prima del plenilunio, ci ha lasciati Nancy Gilgoff, la prima donna americana a viaggiare verso Mysore, nel lontano 1973, per studiare Ashtanga Yoga con Sri K. Pattabhi Jois.
In un'epoca in cui non c'erano internet, telefoni cellulari, strade sicure, l'unico modo per raggiungere la vecchia shala di Lakshmipuram era camminare e chiedere informazioni ai passanti. Nancy aveva 25 anni, era di salute cagionevole, e incredibilmente coraggiosa nell'affrontare un viaggio così incerto e difficile.
Nancy ha sempre dichiarato di essere stata letteralmente salvata da Sri K. Pattabhi Jois e dall'Ashtanga Yoga. In un noto articolo pubblicato in inglese su molti siti, il suo racconto "Ashtanga Yoga as it was" è diventato la base delle ricerche di tanti praticanti sulle origini della pratica.
In onore a tutto quanto Nancy ha fatto per la comunità mondiale dell'Ashtanga Yoga, mi permetto di tradurlo in italiano per chi vorrà leggere. Siamo tutti debitori a Nancy e alla prima generazione di praticanti occidentali, perché è grazie al loro coraggio e alla loro sete di conoscenza se oggi possiamo godere dei benefici di questa meravigliosa disciplina. Che la stella di Nancy possa illuminare tutti coloro che si avvicinano a questa pratica, continuando ad ispirarli nel cammino dello Yoga.

"Quanto segue è il metodo che Guruji mi ha trasmesso, la Prima e la Seconda serie dell'Ashtanga Yoga durante il mio primo viaggio a Mysore, nel 1973. David Williams ed io ci fermammo per quattro mesi, frequentando due classi al giorno (esclusi il sabato e i giorni di Luna).
Nella prima lezione, mi furono insegnati i Saluti al Sole A, da praticare cinque volte, più le tre posture di chiusura - Yoga Mudrasana, Padmasana, e Tolasana. Nella seconda lezione, quello stesso giorno, ci fece eseguire cinque Saluti al Sole A e cinque B, più le tre posture di chiusura. Nella lezione successiva, Guruji mi disse di fare solo tre Saluti al Sole A e tre B, e di mantenere questa indicazione nella mia pratica. Quindi iniziò ad aggiungere almeno due posizioni ad ogni lezione, sempre terminando con i tre asana di chiusura.
Guruji mi insegnò le posizioni in piedi fino Parsvottanasana, senza Parivritta Trikonasana o Parivritta Parsvakonasana. Dopo Parsvottanasana mi faceva saltare direttamente in Dandasana.
Nelle posizioni da seduti, c'era un numero minimo di Vinyasa. Non c'erano i vinyasa tra i due lati della stessa postura. Inoltre, non c'erano i vinyasa tra le variazioni - quindi praticavamo Janu Sirsasana A, B, e C da entrambi i lati, quindi facevamo un vinyasa prima di Marichyasana. Poi tutte le varianti di Marichyasana , A, B, C, e D, senza vinyasa tra i lati o tra una e l'altra. Quindi un vinyasa prima di eseguire tre Navasana. Anche Baddha Konasana, Upavishta Konasana, e Supta Konasana erano raggruppate insieme senza vinyasa. Ubhaya Padangusthasana e Urdhva Mukha Paschimottanasana erano praticate senza vinyasa, semplicemente ci veniva fatta cambiare la posizione delle mani dopo Ubhaya Padangusthasana per entrare direttamente in Urdhva Mukha Paschimottanasana.
Dopo Setu Bandhasana, Guruji inserì Utthita Hasta Padangusthasana e Ardha Baddha Padmottanasana – dicendoci di inserirle nella sequenza delle posizioni in piedi, dopo Parsvottanasana. (Utkatasana e Virabhadrasana non erano ancora nella serie a questo punto, e nemmeno Parivritta Trikonasana oParivritta Parsvakonasana, che vennero aggiunte in seguito.)
Dopo aver imparato Utthita Hasta Padangusthasana e Ardha Baddha Padmottanasana, e averle inserite nelle posizioni in piedi, la seconda serie ci venne insegnata immediatamente dopo Setu Bandhasana. David e io non avevamo idea che si trattasse di due serie separate, fino alla fine di quel primo viaggio di quattro mesi. Quando stavamo per partire, Guruji ci diede un foglio con una lista degli asana, in cui erano elencate la Prima e la Seconda serie, e a seguire la Advanced A e Advanced B.
A quel punto ci disse di praticare una serie al giorno, e solo una volta al giorno. Mentre eravamo con lui a Mysore, imparammo sia la Prima che la Seconda serie nei primi due mesi. Ci faceva praticare entrambe le serie, insieme, interamente, due volte al giorno.
Anche la Seconda serie conteneva meno vinyasa a quei tempi. Non c'erano vinyasa tra i due lati di una postura (in Krounchasana, Bharadvajasana, Ardha Matsyendrasana, Eka Pada Sirsasana, Parighasana, e Gomukhasana). Da Shalabhasana a Parsva Dhanurasana, gli asana erano raggruppati, con un solo vinyasa al termine del gruppo di posizioni. Anche Ustrasana, Laghuvajirasana e Kapotasana venivano praticati tutti insieme, con un solo vinyasa dopo Kapotasana. E così anche per le posture da Eka Pada Sirsasana a Yoganidrasana – non c'erano vinyasa fino a Chakrasana, la transizione che segue Yoganidrasana.
La Seconda Serie, come ce la insegnò Guruji durante quel primo viaggio, includeva Vrishchikasana dopo Karandavasana. Ci disse di tenere Pincha Mayurasana per cinque respiri, quindi di prendere il loto e scendere in Karandavasana, tenere per cinque respiri, inspirare tornando su, e quindi espirare entrando in Vrishchikasana, che dovevamo tenere per cinque respiri. La serie terminava con Gomukhasana. David chiese più asana, e quindi, dietro la sua richiesta, Guruji aggiunse Supta Urdhva Pada Vajrasana e le sette posizioni sulla testa –prima ci insegnò Baddha Hasta Sirsasana A, B, C, e D e in seguito Mukta Hasta Sirsasana A, B, e C. Guruji disse che queste posizioni erano della Quarta serie.
Gli inarcamenti, sia da terra (Urdhva Dhanurasana) che in piedi (“drop-backs”) ci furono insegnati dopo la Seconda Serie, così come il resto della sequenza di chiusura (Paschimottanasana, Salamba Sarvangasana, Halasana, Karnapidasana, Urdhva Padmasana, Pindasana, Matsyasana, Uttana Padasana, e Sirsasana).
Fino a quel momento, avevamo praticato solo Yoga Mudrasana, Padmasana, e Tolasana al termine della pratica.
Guruji ci insegnò il Pranayama al termine di tutta la Seconda Serie (al termine del nostro terzo mese a Mysore, circa un mese dopo aver imparato tutta la Seconda).
Penso che fu quando Guruji venne a Maui nel 1980 che decise di inserire tutti i vinyasa, mentre insegnava la classe guidata. Quando gli chiesi se eseguirli o no nella mia pratica personale, visto che non li avevo mai fatti, mi disse di praticarli per costruire più forza. All'epoca del suo viaggio a Maui nel 1980, nella serie non c'erano ancora Parivritta Trikonasana, Parivritta Parsvakonasana, Utkatasana, o Virabhadrasana. Durante un successivo viaggio negli USA, Guruji inserì Parivritta Trikonasana e Parivritta Parsvakonasana. La volta dopo, ci vide praticare Parivritta Parsvakonasana, ci chiese cosa stavamo facendo e aggiunse che era "una posizione folle", e che dovevamo toglierla. Ma a tutto il gruppo di Maui piaceva così tanto, che ci concesse di tenerla. Utkatasana e Virabhadrasana vennero probabilmente aggiunti verso la fine degli anni '80.
In origine, le serie erano cinque: Prima, Seconda, Advanced A, Advanced B, e la quinta, chiamata la serie del rishi."
La famosa "rishi series", descritta da David Williams, consiste nell'esecuzione di una selezione di asana delle serie precedenti, da tenere fino a 50 respiri. Pattabhi Jois la considerava una sorta di "laurea", accessibile solo a chi aveva completato tutte le altre sequenze.
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